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Showing posts from September, 2017

Il canto delle Muse

Cantami, o Diva… La cultura occidentale esordisce con l’invocazione alla Musa all’inizio dell’Iliade: a partire da questa considerazione possiamo cogliere il senso del saggio che Walter Friedrich Otto pubblicò nel 1954 sul dibattuto tema dell’origine del linguaggio: Le Muse e l’origine divina della parola e del canto . Lo studio di Otto prende le mosse dalle Ninfe, le creature mitiche che popolavano gli elementi naturali e che provocavano in chi si abbandonava alla contemplazione della natura un terremoto spirituale simile a quello dell’invasamento poetico. Come le Ninfe, anche le Muse rapiscono l’animo dei mortali elevandoli al ruolo di poeti. Le Muse, dal cui nome deriva quel potente regno dei suoni che chiamiamo “musica”, erano figlie di Zeus e di Mnemosyne. Generate dal Padre degli dèi e dalla madre titanica che simboleggia la memoria, le nove divinità olimpiche davano voce al prodigio del mondo. La mitologia ha tramandato anche le storie dei figli delle Muse, Lino

La sessualità di Cristo

Nel 1983 il Prof. Leo Steinberg pubblicò un saggio destinato a inaugurare un nuovo filone di ricerca nella storia dell’arte: La sessualità di Cristo nell’arte rinascimentale e il suo oblio nell’epoca moderna . Lo studio di Steinberg prende le mosse dal libro del gesuita John W. O’Malley Praise and Blame in Renaissance Rome , dedicato ai sermoni che venivano pronunciati alla corte papale tra il 1450 e il 1521. Dal libro di O’Malley si desume che i predicatori rinascimentali ponevano l’accento sulla valenza salvifica dell’Incarnazione più che su quella della Passione, arrivando a definire una vera e propria “teologia incarnazionale” che, secondo Steinberg, trova il suo corrispettivo nella rappresentazione figurativa del Cristo. Dalla fine del XIV° secolo alla metà del XVI°, il tema figurativo della nudità del Cristo con l’ostentata esibizione del sesso di Gesù ricorre costantemente negli artisti di tutta Europa. La critica d’arte aveva sempre inserito questo fenomeno nel quadro di un va

Quando i Bianchi erano schiavi

La tratta degli schiavi è un evento storico che nella mentalità corrente rimanda immediatamente alla deportazione degli Africani verso l’Europa e le Americhe. La tratta dei Negri ha rappresentato indubbiamente il più vasto fenomeno di schiavitù che la storia ricordi, ma non è certo l’unico. Nel corso dell’età moderna anche i paesi musulmani rapivano schiavi di colore sulle coste dell’Africa orientale, ma nel Mediterraneo Arabi e Turchi gestivano un fiorente commercio di schiavi bianchi. D’altra parte negli stessi paesi cristiani si vendevano schiavi musulmani, ma con un giro d’affari infinitamente minore di quello che si svolgeva in Turchia e in Nord Africa. Uno studio approfondito sull’argomento è il saggio Christian Slaves, Muslim Masters di Robert C. Davis, professore di Storia alla Ohio State University ( Robert C. Davis, Christian Slaves, Muslim Masters. White Slavery in the Mediterranean, the Barbary Coast, and Italy, 1500-1800 , Palgrave Macmillan, Basingstoke New Yor