La
bibliografia sul tema della storia degli zingari è tutta
smaccatamente ziganofila, e non è difficile capire le ragioni di
tanta simpatia verso il popolo nomade: il campo zingari è il modello
di società che le classi dirigenti occidentali vogliono instaurare.
Nell'oceano di letteratura politicamente corretta che glorifica
questa internazionale del nomadismo c'è una lodevole eccezione:
Zingari
antichi e moderni
di Raimondo Gatto. Al momento si tratta dell'unica monografia
sull'argomento che ha un taglio apertamente critico sul tema. Il
libro di Gatto utilizza le fonti storiche classiche in un costante
confronto con una letteratura contemporanea fatta di cronaca, di
studi specialistici, di articoli di riviste e di documenti giudiziari
che testimoniano come da un lato non sia cambiato nulla nello stile
di vita degli zingari dai secoli passati a oggi, e dall'altro lato
come le istituzioni siano fattivamente impegnate a coprire i
comportamenti criminali dei nomadi. Particolarmente ipocrite appaiono
le scelte della classe politica in merito alla riduzione in schiavitù
di donne e minori di fatto praticata nelle tribù zingare, sulle
quali la magistratura “democratica” chiude un occhio e a volte
tutti e due...
Del
resto anche nei secoli passati, sebbene le istituzioni di Ancien
Régime fossero più sensibili ai temi della difesa del territorio,
tuttavia gli zingari riuscivano in qualche modo a barcamenarsi senza
subire troppi danni quasi dando l'impressione di riuscire a
ipnotizzare le popolazioni con cui venivano a contatto!
Il
fatto che il libro di Raimondo Gatto sia pubblicato da una casa
editrice di ispirazione cattolica è un elemento che crea una
confusione meravigliosa...
Raimondo
Gatto, Zingari
antichi e moderni. Lo scandalo della verità,
Edizioni Radio Spada 2016, pp.248
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