Martin
Walser, autorevole nome della cultura contemporanea i cui libri si
collocano sempre ai primi posti nelle classifiche delle vendite in
Germania, nel suo ultimo romanzo si confronta con uno dei personaggi
chiave della letteratura tedesca: Johann Wolfgang Goethe.
Il
libro, dal titolo Un
uomo che ama,
ruota attorno alla Marienbader
Elegie,
una delle liriche più alte della poesia romantica. La composizione
di questo pezzo risale al 1823 ed è legata a un particolare momento
della vita privata di Goethe: lo scrittore 73enne è innamorato della
19enne Ulrike von Levetzow.
Il
romanzo offre una piacevole ricostruzione della vita dell’alta
società all’epoca della Restaurazione: l’Europa è appena stata
sconvolta dal ciclone napoleonico che ha creato nuove categorie
politiche e sociali e Ulrike appartiene a una generazione affascinata
dalle nuove scoperte scientifiche e dalle rivoluzionarie invenzioni
che danno inizio alla moderna economia industriale. Inoltre si
avverte il clima di nuove tensioni politiche: lo stesso Goethe è
contestato dai giovani nazionalisti per le simpatie che aveva
mostrato verso Napoleone. Nei salotti si recitano poesie di Schiller
e di Byron, e si suonano musiche di Beethoven e di Schubert.
Goethe
all’epoca era molto impegnato nello studio della mineralogia, e in
questo interesse si intravede la condizione di un uomo ormai
cristallizzato che sembra ripercorrere la vicenda descritta ne I
dolori del giovane Werther.
Goethe rivive, nella passione per Ulrike, le vicissitudini amorose di
Werther, identificandosi nel suo personaggio al punto che durante una
festa in maschera Goethe e Ulrike si vestono come… Werther e Lotte.
E quasi a rendere completa la metamorfosi l’anziano Goethe cade
durante una passeggiata in giardino procurandosi una ferita alla
tempia che ricorda quella del suicida Werther! Ma quella che per
Goethe è una rivisitazione del Werther,
non lo è per Ulrike; la distanza generazionale è incolmabile:
Werther appartiene al mondo del rococò, mentre l’amore impossibile
fra Goethe e Ulrike annuncia una stagione nuova tutta romantica. Il
romanzo giovanile di Goethe era un gioco dell’io con l’io stesso
che non coglieva la tragedia insita nella realtà dell’amore, per
cui il ballo in maschera non è che un tragico paradosso.
Walser
mette impietosamente a nudo la figura di Goethe, e non solo in senso
metaforico: lo stesso Goethe osserva il suo corpo nudo e si interroga
sulle potenzialità sessuali del suo fisico ultrasettantenne. Forse
anche per questo una parte della critica tedesca ha avvertito il
romanzo di Walser quasi come un’opera dissacrante e di dubbio
gusto. Ma il Goethe di Walser è sicuramente un personaggio molto più
umano di quello tramandato dalle pagine accademiche delle storie
letterarie. Inoltre l’amore per Ulrike viene letto da Walser non
come una vicenda biografica marginale, ma come un momento fondante
della creatività di Goethe, e dalla storia d’amore la Marienbader
Elegie
emerge come un fulcro interpretativo per tutta l’opera di Goethe.
Walser
si è sempre dimostrato intellettuale ribelle, coraggioso e
assolutamente indipendente, e nel complesso questo suo ultimo romanzo
è una convincente rilettura della figura di Goethe, che peraltro
oggi deve essere adeguatamente valutata alla luce di quel concetto di
Weltliteratur,
elaborato proprio da Goethe, che può avere interessanti sviluppi nel
contesto della globalizzazione. Un
uomo che ama
è una originale prova letteraria che si accende a tratti con spunti
lirici notevoli. La parte forse più bella del romanzo sono le
lettere che Goethe invia ad Ulrike, nonché la riproposizione della
Marienbader
Elegie:
la traduzione italiana del romanzo è affidata alle esperte cure di
Francesco Coppellotti, ormai collaudatissimo interprete di Walser.
***
Martin
Walser, Un
uomo che ama,
Sugarco Edizioni, Milano 2009, pp.248
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