L’ultima
stazione della via
crucis
democratica si profila ormai chiaramente all’orizzonte sotto forma
di cancellazione delle identità sessuali. Questo processo,
perseguito dalla classe politica con determinazione inflessibile, è
l’ultimo atto di un mostruoso lavoro di lavaggio del cervello che
dovrebbe culminare nella supina accettazione del Nuovo Ordine
Mondiale.
A
cavallo fra XX e XXI secolo al primo posto dell’agenda politica
delle classi dirigenti ci sono i diritti degli omosessuali. La
sinistra, naturalmente, è sempre capofila in queste battaglie, ma
anche le destre ‘economiche’ e liberali si accodano volentieri a
questa tendenza, spesso calpestando la volontà dei loro stessi
militanti. Dal canto loro le istituzioni internazionali, ONU in
testa, sono attivamente impegnate nella propaganda omosessualista.
Il
pubblico italiano può trovare una utile fonte d’informazione
sull’ideologia di ‘genere’ nel libro Unisex
di Gianluca Marletta ed Enrica Perucchietti. Questo saggio che pochi
avrebbero il coraggio di pubblicare oggi, ripercorre la storia della
confusione sessuale descrivendo le tappe che hanno portato
all’affermazione dell’ideologia ‘gender’ come sistema
totalitario delle democrazie occidentali. Dal femminismo alla
‘liberazione sessuale’ (?!?) nella seconda metà del novecento si
è svolta una rivoluzione delle coscienze che ha portato le masse a
credere che la confusione sessuale sia la panacea di tutti i mali
(nonostante i risultati disastrosi ottenuti dalle classi dirigenti,
soprattutto negli ultimi vent’anni…).
Per
i beoti che credono alla propaganda mondialista le questioni ‘gender’
sembrano l’unico problema dell’umanità, e fin qui potremmo anche
seppellire l’argomento con una sonora risata. A farci perdere il
sorriso, però, ci hanno pensato i politici, che si sono attivati con
rara sollecitudine per imporre a suon di reati penali l’ideologia
‘gender’. I sistemi propagandistici utilizzati dal sistema sono
quelli già ampiamente sperimentati con campagne femministe e
antirazziste. L’opinione pubblica è ormai del tutto assuefatta a
queste droghe ideologiche, per cui la classe dirigente ha fatto un
ulteriore salto di qualità, inventando il termine ‘omofobia’,
discutibile anche sul piano semantico, ma che tuttavia è entrato
nell’uso comune nonché nella legislazione repressiva delle
democrazie occidentali (lo stesso libro Unisex
sarà verosimilmente vietato in virtù di queste leggi). Generalmente
le legislazioni sull’omofobia si ispirano a quelle antirazziste. In
Italia l’abominio della Legge Mancino ha aperto la strada a tutti i
reati di pensiero: a quanto pare l’opinione pubblica sembra
letteralmente stregata dalla propaganda antirazzista, per cui ogni
atteggiamento che venga in qualche modo percepito come razzista
diventa un tabù insormontabile…
Così
fra i grandi spauracchi che vengono agitati per tenere in soggezione
il gregge democratico trova posto anche l’omofobia, assieme a
fascismo, nazismo, razzismo, antisemitismo, maschilismo, uomo nero,
lupo mannaro, gatto mammone…
Il
libro Unisex
analizza queste strategie di blocco psicologico, ma parallelamente si
sofferma anche sul diluvio di finanziamenti pubblici e privati che
sostengono la lobby omosessuale (la Fondazione Rockefeller è sempre
in prima fila…). L’ideologia ‘gender’ viene portata avanti
con un fanatismo ideologico tale da aver innescato una nuova guerra
fredda contro la Russia di Putin, colpevole di aver vietato la
propaganda omosessuale…
Inutile
dire quanto sia importante la posta in gioco: la cancellazione delle
identità sessuali è l’atto finale di quel colossale processo di
annullamento delle coscienze che si è manifestato soprattutto a
partire dall’illuminismo e che deve portare a un tipo umano
totalmente controllabile dal potere economico. Ci sono tuttavia varie
ipotesi di interpretazione del fenomeno ‘gender’. È possibile
che gli scienziati pazzi del mondialismo vogliano arrivare a una
specie umana totalmente fabbricata in laboratorio. Alcuni poi pensano
che i mondialisti temano l’aumento della popolazione mondiale e che
quindi cerchino di dissuadere ogni scelta in favore della famiglia
naturale e della procreazione. Gli autori di Unisex,
tuttavia, non hanno notato che l’ideologia ‘gender’ viene
applicata nei paesi industrializzati e non nel terzo mondo, dove le
popolazioni si riproducono a ritmi esponenziali: stando così le cose
sembra che l’ideologia ‘gender’ sia soprattutto un’arma
biologica contro l’Occidente…
Fra
i motivi d’interesse offerti da Unisex
spicca la ricostruzione degli eventi che nel 1973 hanno portato alla
cancellazione dell’omosessualità dall’elenco delle malattie
mentali: non è difficile intuire il clima di intimidazione che la
lobby omosessuale ha messo in atto contro la comunità scientifica…
L’ultimo
capitolo del libro riguarda le varie ipotesi di depenalizzazione
della pedofilia portate avanti dagli omosessualisti. In questo caso
il sistema mostra anche tutte le sue contraddizioni e la sua
malafede: i mass media hanno inscenato imponenti campagne di opinione
(e talvolta di diffamazione) sugli scandali dei preti pedofili o su
episodi che hanno coinvolto personaggi dello spettacolo o della
politica in storie di pedofilia!
Esistono
già ideologi della pedofilia che considerano la sessualità
infantile come un’occasione di crescita della personalità: questi
‘pensatori’ si muovono sulla scia di Alfred Kinsey e John Money,
artefici della rivoluzione sessuale e dell’ideologia di genere.
Gli
omosessualisti sembrano avere il vento in poppa e gli oppositori del
sistema non hanno certo vita facile. La Chiesa Cattolica, dalla quale
ci si dovrebbe aspettare una ferma presa di posizione contro queste
bestialità, appare sempre più impaurita e tremebonda: alcuni
esponenti del mondo cattolico talvolta alzano la voce su questi temi,
ma vengono lasciati soli dalle gerarchie vaticane, che preferiscono
non esporsi e adulare il potere mondialista. Gli stessi autori di
Unisex
ritengono che il ‘cambio tecnico’ che ha sostituito Ratzinger con
Bergoglio sia l’ennesimo cedimento al sistema mondialista (sistema
i cui tratti anticristici non hanno bisogno di essere sottolineati!).
Tuttavia
non mancano personalità coraggiose che cercano di opporsi alla
deriva ‘gender’, dagli intellettuali come Marletta e
Perucchietti, a personaggi con grande visibilità mediatica come
Guido Barilla e Alain Delon che hanno preferito la crocifissione
mediatica all’omologazione ideologica!
Unisex
è un saggio di grande interesse, che inquadra i temi fondamentali
della questione ‘gender’ anche se occorre rilevare che si
sofferma soprattutto sugli aspetti psicologici e ideologici
dell’omosessualismo; sarebbe opportuno, a questo punto, uno studio
sugli aspetti scientifici della questione, ovvero sulle manipolazioni
biologiche che verosimilmente sono state messe in atto per arrivare a
uno scenario così assurdo…
Enrica
Perucchietti, Gianluca Marletta, Unisex.
La creazione dell’uomo ‘senza identità’,
Arianna Editrice, Bologna 2014, pp.128
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