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Showing posts with the label poesia

Il ritorno dell'epica

È possibile, nel XXI secolo, scrivere poesia epica? Fabrizio Corselli ha accettato la sfida e ha iniziato un percorso di scrittura dedicato a questo filone poetico considerato estinto. Ispirandosi ai grandi classici del genere e mescolandoli con l’immaginario fantasy, Corselli ha ottenuto risultati degni di nota e incoraggianti per una rinascita di questo genere. Del resto la poesia contemporanea ha un pubblico estremamente ristretto e non è difficile individuare la causa di questa disaffezione dei lettori: gli autori di poesia contemporanei sono quasi tutti ripiegati su uno stile estremamente dimesso e colloquiale, con scarsa attenzione alla tecnica della versificazione e con contenuti pedestri fino alla sciatteria. Il risultato è spesso quello di una letteratura poetica fredda e insignificante, astrusa e totalmente sganciata dalla realtà… Per non parlare di un ripugnante filone di sedicente “poesia civile” che propaganda il mondialismo! I testi di Corselli, isp...

L'angelo ferito

Leggere Guido Ceronetti è come avere sotto gli occhi il 23° capitolo dell’Apocalisse. Il veggente torinese, apocalittico di professione, è da tempo una delle figure più solide e originali della letteratura contemporanea, e nel 2009 ha pubblicato Le ballate dell’angelo ferito , un libro che raccoglie i testi che il poeta ha utilizzato nella sua attività di teatro di strada con l’aggiunta di alcune poesie inedite. Intelligenza lucida e penetrante come poche altre Ceronetti, com’è noto, predilige nella poesia temi storici che egli tratta con grande abilità, delineando in tratti precisi ed essenziali personaggi e momenti decisivi per i destini umani. Vediamo così scorrere nelle poesie di Ceronetti momenti di storia lontana e recente: da Giulio Cesare a Kennedy, da Lutero a papa Wojtyla, dal bombardamento di Dresda nel 1945 all’attentato alle Torri Gemelle. E in questa carrellata Ceronetti riesce a far sfilare santi e diavoli, da Bernadette di Lourdes al mago di Satana Aleister Crowley...

Anonimo della Torre VERSI

La raccolta poetica di un misterioso verseggiatore https://stores.streetlib.com/it/anonimo-della-torre/versi

Il "silenzio" di Claudio Catani

Claudio Catani ama dire di se stesso che scrivendo poesia ha perso una grande occasione: quella di stare zitto! Ma se Claudio Catani fosse stato zitto l’umanità non avrebbe potuto ascoltare una delle voci poetiche più dense e geniali del XXI secolo. Fortunatamente Catani ha pubblicato le sue poesie, vincendo un’istintiva avversione per la comunicazione coi suoi simili e offrendo al pubblico la testimonianza culturale di un autore che può a buon diritto essere annoverato tra i grandi apolidi dell’esistenza che, proscritti dal genere umano, hanno sublimato il dolore esistenziale in una scrittura cristallina. Il primo libro di Claudio Catani è Frammenti d’essere . Questa silloge evidenzia i caratteri distintivi della poesia di Catani: un’espressione scarna e asciutta, un linguaggio colto che lascia trasparire la solida cultura classica dell’autore, un verso breve e incisivo che fissa la parola in immagini dai tratti forti e decisi. Catani si addentra nel buio del nichili...

Il canto delle Muse

Cantami, o Diva… La cultura occidentale esordisce con l’invocazione alla Musa all’inizio dell’Iliade: a partire da questa considerazione possiamo cogliere il senso del saggio che Walter Friedrich Otto pubblicò nel 1954 sul dibattuto tema dell’origine del linguaggio: Le Muse e l’origine divina della parola e del canto . Lo studio di Otto prende le mosse dalle Ninfe, le creature mitiche che popolavano gli elementi naturali e che provocavano in chi si abbandonava alla contemplazione della natura un terremoto spirituale simile a quello dell’invasamento poetico. Come le Ninfe, anche le Muse rapiscono l’animo dei mortali elevandoli al ruolo di poeti. Le Muse, dal cui nome deriva quel potente regno dei suoni che chiamiamo “musica”, erano figlie di Zeus e di Mnemosyne. Generate dal Padre degli dèi e dalla madre titanica che simboleggia la memoria, le nove divinità olimpiche davano voce al prodigio del mondo. La mitologia ha tramandato anche le storie dei figli delle Muse, Lino...

Rassegna critica sui libri scritti da Michele Fabbri o a lui attribuiti

Michele Fabbri, di Forlì, mi chiede un parere sul suo “Trobar clus” (Fermenti). Scrive nella sua lettera: "I1 libro che ho pubblicato è influenzato dai miei studi sulla letteratura medievale, ed evidenzia certi miei interessi culturali legati all'esoterismo cataro e ad autori tradizionalisti. I1 mio retroterra culturale, infatti, è nutrito anche di letture inconsuete che sono al di fuori dei percorsi della cultura ufficia1e". La raccolta di Fabbri possiede la cifra del cammino, della ricerca, soprattutto sul piano della lingua e dello stile. Si tratta di un lavoro in fieri, migliore quando lo studioso si fa da parte lasciando più spazio al poeta. Davide Rondoni osserva nella prefazione la "mistura di canto e di dura ironia" presente in queste poesie, sottolinea che il "canto qui è faticoso, non è agevolato da una facile cura musaica dei versi", ma aggiunge anche che questa "faticosità è morale oltre che formale". Condivido in pieno le osse...